domenica 29 agosto 2021

The incipit - Episodio 19 - Reading italiano




The Incipit è un sito di scrittura creativa, incentrato sull'effettiva collaborazione tra scrittore e lettore. 10 capitoli per narrare il proprio racconto, 3 scelte disponibili alla fine di ogni episodio, 1 sola storia da raccontare insieme. Ho deciso di raccontarvi queste storie che sto seguendo, così per offrire al sito a agli autori un bacio di lettori differente: degli ascoltatori. Tramite la mia voce, i racconti di questi autori prendono vita, invitandovi a seguirli! Cosa abbiamo letto in questo episodio, e dove puoi votare? Ecco la lista! ;) * Sguardi Fuoco Fatuo: https://theincipit.com/2021/06/sguardi-fuoco-fatuo/2/ * Il drago e la ragazza, drago viola: (3 capitoli) https://theincipit.com/2021/07/il-drago-e-la-ragazza-drago-viola/3/ * Dentro i passi di Alice, Roberta: https://theincipit.com/2021/05/dentro-i-passi-di-alice-audrey/3/ * Emoticon, Sergio Pintore: (2 capitoli) https://theincipit.com/2021/05/emoticon-sergio-pintore/8/ Il mio racconto su The Incipit * Il Pistolero e il Negromante, G. G. Pintore [https://theincipit.com/2021/05/il-pistolero-e-il-negromante-g-g-pintore/](https://theincipit.com/2021/05/il-pistolero-e-il-negromante-g-g-pintore/) Spero di avervi divertito. L'intera Live è disponibile su Twitch sul canale ggpintore [https://www.twitch.tv/ggpintore](https://www.twitch.tv/ggpintore) Alla prossima! ;)

sabato 28 agosto 2021

La ballata De André - Un racconto di G. G. Pintore

Un viaggio straordinario attraverso le storie del caro Fabrizio De André. Alcune fra le sue più celebri ballate s'intrecciano, fra citazioni e richiami a molte delle opere dell'autore, delineando una storia unica, intensa, pregna di quei sentimenti così forti e crudi caratteristici del musicista. Al lettore spetta il piacere di scovare tutti i piccoli riferimenti disseminati nel corso della narrazione.

Riguardo la nascita de "La Ballata de André":

Ho generato il filo narrativo dell'opera durante un lungo viaggio in macchina. La strada correva sulle note delle canzoni del Faber, accompagnandomi, prendendomi per mano, nel passaggio onirico fra poesia e narrativa. L'idea alla base del progetto stesso è votata a voler omaggiare Fabrizio De André, augurandomi di fare cosa gradita ai suoi molti ammiratori.


"V'era per le strade, deserte e affollate dei sussurri di malevole comari, una voce che danzava sinuosa e roboante. Giungeva da una piazza della Città Vecchia, tanto piccola quanto trafficata, dai più calcata e da altrettanti ignorata. Galoppava in sella a note suadenti, accordi festosi, che i più avrebbero reputato ai suoi temi incoerenti. Portava allegria e piacere ai non udenti, che si beavano del suo calore e dei ritmi travolgenti; canticchiavano quei versi, quasi inconsciamente, ignorandone il sapore, amaro e concreto, che era riservato solo a chi osava fermarsi al cospetto del bardo, pur accusando un tenue moto di vergogna. In quella piazza anonima della Città Vecchia, ove il sole del buon Dio non regalava mai i suoi raggi, tutti conoscevano e ignoravano il presunto franco André, poeta di mondo e mendicante di quartiere, al cui termine delle mani incominciava sempre una chitarra, e al seguito delle sue note ingioiellava novelle storie. Oltre le finestre che si affacciavano sulla perenne ombra della piazza, v'era chi assoldava a buon prezzo un po' di calore, lontano dagli sguardi e abitudini della vita mondana. Gli sconosciuti amanti s'affacciavano di quando in quando, lanciando una moneta nel suo largo cappello. «De'» erano soliti apostrofarlo, prima dell'inizio di un nuovo brano. Così lo rimembrava chi in segreto lo pensava, in cerca dell'autore di quei versi, in un nome scortato da un'espressione popolare toscana. Ed è forse ad uno sprovveduto (vi era chi l'avrebbe apostrofato illuso), innamorato della poesia, che capitò di sostare un giorno intero ad udire la sua voce, affacciato ad una di quelle finestre, cui si accedeva risalendo dal portone che dava su Via del Campo. I canti del bardo s'accompagnavano in una trama precisa, che pareva ripercorrere e unire molte vite. Gli sconosciuti sono affini; ma, finché non faranno le dovute presentazioni, non sapranno di esserlo. La mano scosse con fare leggiadro le corde..."

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