giovedì 27 luglio 2023

Figli di una Gallura selvaggia - Serena Careddu

 




Serena Careddu, come d’usanza per la narrazione tipica regionale, solita raccontare le origini meravigliose e spigolose della Sardegna, in Figli di una Gallura selvaggia ci porta in quella stessa terra resa più nota al resto dell’Italia da Grazia Deledda, Gavino Ledda e dalla più recente Michela Murgia, e tanti altri, ma che perlopiù fanno fatica a emergere dai confini della regione, specie se non parlano nei loro libri della stessa – e su questo l’editoria locale ha ancora tanto su cui lavorare.

Perché ve ne parlo?

Prima di tutto perché abbiamo avuto modo di chiacchierare con Serena sotto a un nostro video, guarda caso Il Muto di Gallura, e ci ha chiesto un parere sulla sua opera. Non si tratta però di una recensione sponsorizzata, semplicemente ci è piaciuta l’idea di leggervi, come accade per The Incipit.

Premetto di non amare troppo le recensioni scritte, soprattutto da chi scrive, perché ho sempre la sensazione che vi sia il rischio di far prevalere la volontà autoriale dello scrivente al costo di lasciare in ombra l’oggetto stesso della recensione. Avrò quindi un approccio di pancia, cercando sempre di mantenere la mia oggettività.

Il libro, arrivato alla sua seconda pubblicazione per mezzo di Edizioni Pluriversum, ci trascina all’interno della Sardegna di fine anni settanta, sfruttando il ritrovamento di racconti scritti e verbali per renderci partecipi di una condizione storico/culturale della regione, attraverso luci e ombre della società, con maggiore focus sul ruolo avuto dalla donna, ma concedendosi un valido approfondimento sul concetto di famiglia dell’epoca, che per alcuni lettori potrebbe anche risultare un resoconto ben più lontano nel tempo rispetto ai soli 40/50 anni che ci separano dagli eventi narrati - anche se nello specifico, alcuni racconti vanno ancora più indietro.

Figli di una Gallura selvaggia non può che riportare alla mente le pagine degli autori prima citati, con le stesse atmosfere e un linguaggio curato, a tratti anche fin troppo forbito, ma arriverò a questo punto in seguito.

Trovo che l’autrice riesca perfettamente nella volontà di trascinare il lettore in una terra ricca di sfumature, rendendo familiari – almeno a me che ci vivo, in Sardegna – quei paesaggi, le usanze e le espressioni dialettali, arricchite e rese comprensibili a tutti i lettori per mezzo di alcune preziose note a piè di pagina. Qualche volta sono tornate utili anche a me!
La trama è coinvolgente, i personaggi intriganti e il ritmo incalzante. La verità dietro i racconti di Berardino tiene incollati dall’inizio alla fine. Io, ma non solo perché ho avuto la richiesta di leggerlo - ho completato la lettura nell’arco di un giorno e mezzo, intervallata dal lavoro e tutto il resto -  però serve a dimostrare l’interesse suscitato dalla lettura. Ci sono dei bei passaggi, umani, e proprio per questo trovo che valga la pena di essere recuperato e promosso.

Tuttavia, come d’usanza per tutto ciò che trattiamo sul Diario Della Notte, Figli di una Gallura selvaggia non è privo di qualche imprecisione, e voglio approfittare dell’occasione per parlare anche agli altri autori che ci seguono.

Voglio sottolineare che si trattano perlopiù di errori d’impaginazione, forse dovuti dal passaggio di un formato a un altro del file prima della stampa (cosa che conosco bene dalle pubblicazioni con Amazon, e qualche volta non si riesce proprio a sistemarle!) Quindi si ha un po’ da litigare con la transizione dalla narrazione principale a un racconto, senza alcuno stacco, che letteralmente inizia all’improvviso, e senza un motivo apparente dichiarato, finendo per confondere il lettore. Forse l’impiego del corsivo avrebbe potuto aiutare i lettori a individuare l’inizio di una parte a sé.

Inoltre, ci sono dei passaggi dove gli spazi non sono gestiti al meglio, o i dialoghi possono essere privi della dovuta punteggiatura. Altresì vi sono dei paragrafi esageratamente lunghi, forse voluti per scelta, ma che tendono ad affaticare la lettura: è sempre bene offrire degli spazi per far rifiatare il lettore.

In ultimo, tolto qualche refuso – correggibile a partire dai formati digitali - voglio far presente un abuso delle allegorie in alcuni parti della storia, sfruttate sì per rappresentare gli stati d’animo dei personaggi, ma che finiscono per intrappolare il lettore in descrizioni che inevitabilmente lo trascinano fuori dalla storia. Offrono l’idea – perlomeno per chi scrive, me in questo caso – che l’autrice si sia forse lasciata un po’ prendere la mano dall’estro creativo. Un passaggio in particolare ne presenta almeno tre di fila, e letteralmente ho dovuto fermarmi e rileggere proprio perché ho finito per perdere il punto della questione. Quindi, in questo caso, si corre il rischio di appesantire il narrato con della bellezza effimera, non del tutto finalizzata a esprime qualcosa utile alla comprensione dei personaggi o della trama. Beninteso, si tratta di licenze autoriali, e non sono un male quando tenute sotto controllo.

Nel video troverete uno spezzone del libro letto da me, e arricchito dallo Speedrowing realizzato da Costantino, sulla base del racconto che gli ho fatto dell’opera. La scelta è ricaduta sulla vera protagonista, la donna, rappresentata appunto con l’abito sardo tradizionale di Tempio.

Noi ci aggiorniamo alla prossima recensione!


G.G. Pintore

martedì 25 luglio 2023

Confessioni Erotiche di un'Amante - Libro G.G. Pintore 2023



(Leggi anche con Amazon Unlimited)

Per questo 2023 ci portiamo avanti con le pubblicazioni. L'ultimo libro che voglio presentarvi è un romanzo rosa dalle tinte erotiche, Confessioni erotiche di un'Amante.

Non si direbbe dal titolo, vero?

L'idea, come già sperimentata con l'ausilio degli autori di The Incipit - che ci tengo ancora una volta a ringraziare - , vuole esplorare il concetto di amore/seduzione, osservando il mondo attraverso il punto di vista della protagonista senza nome. Le confessioni, con caratteri anche un po' spinti, guideranno il lettore attraverso sentimenti condivisibili o meno, a seconda della propria esperienza di vita. Il tutto è necessario per mettersi in discussione, proprio come sceglie di fare la protagonista. Nessuna verità, dunque, solo un flusso di coscienza che condurrà la stessa narratrice a cambiare opinione e rivalutare il passato.

Come sempre, potete trovare questo libro e altri sulla mia pagina autore Amazon (cliccando sull'immagine o seguendo questo link: