L'avventura dello Staff
Partenza
fissata da Sassari per Sabato 29 Novembre alle 7:00 del mattino,
spostata inesorabilmente di trenta minuti a causa dei comuni ritardi:
il tutto per tentare di essere entro le 11 al Lazzaretto di Cagliari,
pronti per il Books!
Questo,
perlomeno, doveva essere il programma...
(Continua a Leggere)
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Reduce
dell'imprevisto della notte prima dell'evento di maggio (Il Giocomix), che vide il
mio portafogli e tutti i documenti persi, per questa occasione avevo
tutto pronto: illustrazioni in regola, segnalibri, pozioni,
locandine, gigantografie, albi di Elfano e Dark Hope. Insomma, c'era
tutto... o quasi. Gli estenuanti preparativi per ultimare i progetti
erano terminati, eccetto una delle illustrazioni, nonché una delle
principali: Leirien. Era la protagonista, ed avevamo deciso di
lasciarla proprio ad ultimo in maniera tale che, dopo averla
completata, avremmo potuto dormire sonni tranquilli e prepararci per
l'evento... ma il fato stava per giocarci un tiro mancino (no, non il
gruppo).
Ho giusto
il tempo di terminare in tempo record di stampare l'ultima vignetta
di Dark Hope, l'unica che non avevamo potuto mandare in stampa alla
copisteria, per piombare al garage (la nostra base operativa, che un
giorno vi mostrerò) e solo per scoprire Costantino Nieddu a lavoro
su una nuova illustrazione. È quasi mezzanotte, e scettico gli
domando con garbo a che diamine sta lavorando. Con tutta risposta
ricevo una rapida delucidazione: “Ho rovinato Leirien... la sto
rifacendo”. Senza perdersi in troppe chiacchiere Costantino ritorna
sulla sua nuova opera, e mancano circa 6 ore alla sveglia!

Trascino
le abbondanti occhiaie sino al letto, infine, mi ci butto con tutto
il peso, ma dubito di aver mai realmente preso sonno.
La sveglia suona presto, anche se mi pare sia passato un secolo e così hanno inizio i preparativi per la partenza. Mi preparo in fretta e furia, carico in macchina il materiale e sgommo alla volta delle case degli altri componenti dello staff: Costantino, Marta ed Elena. Loro sono in perfetto orario, io in ritardo di 15 minuti sulla tabella di marcia.
La sveglia suona presto, anche se mi pare sia passato un secolo e così hanno inizio i preparativi per la partenza. Mi preparo in fretta e furia, carico in macchina il materiale e sgommo alla volta delle case degli altri componenti dello staff: Costantino, Marta ed Elena. Loro sono in perfetto orario, io in ritardo di 15 minuti sulla tabella di marcia.

Riuniti in macchina ci accoglie una fine ed armoniosa pioggia, che ci avrebbe accompagnato sino all'uscita dei confini di Sassari. Il peso del mattino non grava sui nostri corpi in after, e con della buona musica, tanta voglia di fare ed un pizzico di ironia ci godiamo il sorgere dell'alba.

Siamo in
perfetto orario, e questa volta Cagliari non ci frega con le sue
strade prive dei nomi delle vie e l'odiata via Ismirionis (che sul
navigatore era ovunque). Arriviamo in hotel, molliamo i bagagli, ci
cambiamo e ripartiamo: mancano 30 minuti all'apertura dei cancelli
del Books!
Ma noi,
grazie al navigatore, facciamo la figura di Ryoga di Ranma e quei
trenta minuti di vantaggio li sprechiamo per le viuzze di Cagliari,
perdendoci nuovamente, sino ad arrivare con circa mezzora di ritardo
allo stand (e pensare che dall'hotel ci volevano circa 10 minuti).
Montiamo
in fretta e furia tutto il materiale, perdendo almeno cinque anni di
vita, allestendo la mostra e preparandoci ad accogliere gli ospiti
del books, che intanto si erano già avventurati per gli altri stand.



Il peso del lungo viaggio e della notte in bianco cominciano a farsi sentire verso le 13, quando stanchi ed affamati ci accorgiamo che le presenze al books, almeno per il primo giorno, sono contenute. Decidiamo di farci un giro per gli altri stand, ma la desolazione è visibile sia negli occhi degli altri espositori che dello staff. Contro l'evento remano le scuole aperte ed un tempo che minaccia pioggia.


Lasciamo
il Lazzaretto stremati, con gli occhi gonfi ed il peso del giorno
sulle spalle. Ci fermiamo da Arnolds, vicino a Via Roma, prendiamo
qualche trancio e ci rintaniamo in albergo. Due birre, pizza e Kung
Fu Panda, e ci sembravano le 3 del mattino, quando invece erano a
malapena le 11. (Avrei voluto occultare il fatto che ci siamo
ritrovati a guardare per 1 ora “acquari di famiglia”, quindi
potete capire la stanchezza mentale).

Il mattino ci svegliamo belli freschi, pronti ad una nuova giornata. Inutile ripetere che, nonostante il largo anticipo, siamo riusciti ad arrivare in ritardo anche il secondo giorno!
Ma che il
books fosse davvero iniziato lo avremmo capito dall'esterno: un'immensa folla
non attende altro che il momento di entrare.
Copiamo ed incolliamo lo stand proprio come il giorno prima, anche se riusciamo a farlo in un nanosecondo. La folla investe lo stand, anche se si accalca rovinosamente sull'unico espositore di Harry Potter presente (ma è normale, sembrano tutti appena usciti da Hogwarts, per come sono vestiti).
Copiamo ed incolliamo lo stand proprio come il giorno prima, anche se riusciamo a farlo in un nanosecondo. La folla investe lo stand, anche se si accalca rovinosamente sull'unico espositore di Harry Potter presente (ma è normale, sembrano tutti appena usciti da Hogwarts, per come sono vestiti).
















Non siamo
gli ultimi ad andare via, ma quasi, e quando saliamo in macchina ed
imbocchiamo nelle tenebre la 131, direzione Sassari, solo in quel
momento riusciamo ad accorgerci di quel che abbiamo passato. Sono una
marea di emozioni che ci travolgono, ed il tragitto in macchina lo
passiamo a scambiarci le nostre considerazioni. Di sicuro il Books
sarà un ricordo difficile da scordare, per fortuna, specialmente per
la gentilezza dello staff e la disponibilità con cui siamo stati
accolti.
Il nostro rientro a Sassari, per concludere l'avventura, viene caratterizzato dall'incontro di un adepto di Chtulhu, che con i suoi tentacoli ci passa accanto. Ad una seconda occhiata invece, sotto la luce del lampione, avremmo scoperto che si trattava solo di un ragazzo che agitava dei tubi elastici.
La nostra(lunghissima) avventura termina, ma attendiamo con ansia la prossima!
G.G. Pintore
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