martedì 30 giugno 2015

La Creatività ha bisogno di cibo.


La Creatività ha bisogno di cibo.

Sono consapevole del fatto che, detta così, possa sembrare un'affermazione stramba. Eppure, sono pienamente convinto di ciò. Come? Credo di essere la prova vivente che questo metodo funzioni.
Il cibo è vita – per citare l'EXPO – e questa vitalità stimola il cervello dell'autore, quando delizia i suoi sensi con del cibo che ama o che apprezza particolarmente. In questo caso mi riferisco alla scrittura, sebbene sia dell'idea che così accada per ogni artista.
La creatività ha bisogno di cibo, ma di che tipo?
Per gli scrittori, c'è il solito cliché dell'enorme tazza di caffè, il Mojito per Hemingway o simili. Io sono più uno da qualsiasi cosa sia adatta alle circostanze. In inverno, specialmente la notte, mi piace scrivere davanti ad una spropositata – qualche volta anche più di una – tazza di cappuccino bollente. E per chiarire, la temperatura è dovuta al far durare la bevanda più a lungo, impedendomi di tracannarla subito!
Ma ci sono momenti in cui, specialmente in estate, una fresca birra può rilassare i miei sensi, accompagnata ovviamente da patatine ed olive verdi.
L'argomento in questione condiziona ovviamente la tipologia di cibo che dobbiamo/vogliamo introdurre nel nostro corpo. Generalmente, quando voglio parlare di qualcosa di più astratto, mi concedo di bere qualcosa di più forte della consueta birra, affinché mi sia possibile scrivere con leggerezza, senza il peso delle parole che si accalcano per dare forma ai pensieri. Se devo trattare questioni più poetiche, invece, tendo a consumare bevande calde, oppure estremamente dolci.
Diciamo che prevalentemente si tratta di cibo spazzatura o bevande ultracaloriche, utili per stimolare effettivamente il cervello. Servono per combattere la stanchezza, la noia e per imporre una pausa durante la scrittura. Quel momento in cui sei costretto a fermarti per prendere una patatina: sì, è l'esatto istante in cui concedi alla mente una breve pausa per riformulare i pensieri che stavano creando la successiva pagina della storia.
Il lato negativo, è rischiare di avere la tastiera unta. Ma è proprio per questo che hanno inventato i fazzoletti ed appositi strumenti per farla ritornare splendente!
In conclusione: sono convinto che per poter creare occorra consumare del cibo, proprio perché ci consente di rimanere più lucidi, offrendoci momenti propizi per fermarci a pensare sulla prossima parte della nostra storia. La creatività è parte di ciò che mangiamo. Avete un blocco: aprite qualche pacco di cibo spazzatura, prendete una bella bibita e lasciate vagare la vostra mente!

Buona scrittura... e buon spuntino!

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