giovedì 22 dicembre 2022

Innamorarsi a Natale - Capitolo 9

 


Penultimo episodio, ma c'è una sorpresa!

Di già? C sono voluti solo 18 giorni per arrivare a questo momento. Potrebbe essere la storia più veloce scritta su The Incipit - per me, perlomeno.

Avete votato in tanti, e il tutto è rimasto in stallo per un po', sino a ieri notte. Per una volta non me la sono sentita di seguirvi in tutto e per tutto. Ho trovato che la storia avesse uno spirito che forse non si sposa del tutto con la scelta finale. Quindi ho voluto fare una follia: semplicemente creare un doppio binario per questa chiusura. Qui, sul blog, potrete leggere il Capitolo in ROSA, quello che ha perso all'ultimo, mentre il capitolo vittorioso starà su The Incipit.

The Incipit - Capitolo 9 - Innamorarsi a Natale

Mi piace l'effetto che si crea nel contrasto di questi due capitoli, e non vi chiederò di leggerli entrambi, se non vorrete. A voi la decisione, quindi!

Potrete votare le opzioni del finale in Rosa qui sul Blog!


Tre giorni a Natale



Quando Mei Ling si risvegliò, lei e Lisa erano avvolti in una coperta. Il russare di Jie-Rui era un sottofondo quasi ipnotico, e andava a ritmo con le luci del grande albero. La casa era in ordine, e Francesco si stava dando da fare tra i fornelli.

«Buongiorno!» Lisa l’abbracciò, felice.

«Abbiamo dormito tanto, eh?» le baciò la fronte Mei.

«Pronta per la scuola?» chiese Francesco, mettendo accanto alla tazza di latte quei biscotti alla cannella che la bimba amava tanto. C’era un piatto in più sopra il bancone quella mattina, e una scodella con i croccantini, sotto.

«Voglio le vacanze...» Lisa si rotolò tra le braccia della donna, svegliando anche Jie, che starnutì. Le corna da renna gli caddero sul muso. «Così io e Mei andremo a fare tanti pupazzi di neve!»

«Oh, grazie tanto. Papo Grinch non può venire?» scherzò Francesco.

«Lavorerai. Come sempre.» mormorarono le due insieme.

Lui avrebbe voluto rispondere in qualche modo, ma trovò ingiusto dover riflettere su di loro quel senso di dovere. «Troveremo il tempo di fare qualcosa di bello, vedrete» si limitò a stare sul vago, e quella pluralità gli trasmise un senso di malinconia.

«Posso usare il bagno?» chiese Mei. Benché tentasse di non darlo a vedere, era un po’ imbarazzata.

«No, no!» disse Francesco, secco, serio in volto. «Lisa ieri lo ha distrutto con le sue puzzette»

Mei si paralizzò un secondo, poi colse la battuta. «Scemo.»

«Tu fai le puzzette!» protestò la piccola.

Jie si fiondò sui croccantini, e fu lui a farne una per lo sforzo!

Padre e figlia scoppiarono in una grassa risata.

«Papo?» chiamò d’un tratto Lisa, quando sentì l’acqua scorrere nel bagno. «Sei arrabbiato?»

Lui le mise due fette di pane tostato sotto il naso. «Sono sempre arrabbiato!» la imitò, scoccandole poi un bacio sulla fronte.

Lisa rise.

«Per ieri, dico. Cioè… io e la nonna» non trovò il coraggio di proseguire.

«Siete state bravissime. Lo apprezzo molto: anche il gesto più piccolo, quando i legami sono grandi, ha il potere di non lasciare che si sciolgano.»

«Ed è una cosa bella?»

«Molto bella: dovresti scrivertela» disse Mei uscendo dal bagno. Raggiungendo il bancone, mise un po’ di marmellata sul pane, quindi lo porse a Lisa. «Ma bisogna studiare, altrimenti si viene beccati!»

Francesco addentò una fetta biscottata e tirò fuori il romanzo dal cassetto nel quale lo aveva confinato: tracciò una linea su un dialogo e aggiunse quella frase appena pronunciata a piè di pagina.

«Era da tanto che non scrivevi, Papo»

«Qualche volta serve solo lo stimolo giusto» disse, sollevando lo sguardo sulla donna, i cui occhi, al mattino, brillavano in modo unico. Si scambiarono un sorriso, e altrettanto fecero Lisa e Jie, complici. «Ora fila a cambiarti, altrimenti facciamo tardi!»

«Che Papo organizzato.» lo prese in giro Mei, richiamando poi a sé il Bulldog. «Grazie per la colazione. Buonissima.»

«Sono del settore. Quando vuoi!» e le fece l’occhiolino prima che uscisse dall’appartamento.


Francesco continuò a ripensare al contenuto del suo romanzo per tutto il tragitto sino al ristorante. Ci sono milioni di possibilità in ogni storia, e non tutte conducono a un finale positivo.

L’amore può nascere in un battito di ciglia, e finire con la stessa disarmante facilità. Un momento prima ci amiamo, quello dopo ci odiamo” aveva scritto. “Lasciarsi coinvolgere in una relazione è più facile di quanto si possa credere: il difficile, capisci, è avere il coraggio di tenerla viva, di amare. Non credermi se vuoi: ma preferisco non amare affatto, se riconosco di non poterlo fare con tutto il cuore.” diceva il suo protagonista, in una scena sulla falsa riga di Via col Vento.

Francesco rifletté sul concetto che gli scrittori mettono su carta il mondo che vorrebbero, creando l’illusione del romanticismo che chiunque vorrebbe nella propria vita. Quel suo romanzo, invece, era un inno al dolore, all’abbandono. Non c’era alcun riscatto, alcuna possibilità per l’amore. Era una visione cinica e cruda della vita, un’esistenza attraverso la quale più volte si era scoperto come passeggero e non conducente.

«Manca la luce» si disse a un certo punto, e nella sua mente si delinearono i teneri visi di Mei Ling e Lisa che dormivano abbracciate. La sua fermata lo strappò via a quelle riflessioni, e fu un bene, perché a riflettere troppo ogni cosa si tinge di nero e malinconia, non proprio ideali per chiunque lavori a stretto contatto con il pubblico: la tristezza è una cicatrice che non ha bisogno di essere vista per poter essere notata, a meno che non s’impari maledettamente bene come camuffarla. In questo noi uomini siamo molto abili, ma meno di quanto riteniamo.


«Spero che sia molto importante, perché mi sto perdendo il meglio di Scrubs!» vociò Mei Ling, aprendo la porta, temendo che qualcuno la buttasse giù da un momento all’altro a furia di bussare. Si sorprese di vedere Francesco, e cambiò tono. «Ciao?»

Jie-Rui si affacciò un secondo dal cuscino, quindi tornò a dormire.

«La mia vita è stata un costante susseguirsi di pessime scelte: ho sempre ritenuto Lisa l’unica valida, sino a questa mattina. Ero a lavoro, ma per tutto il tempo non ho fatto altro che pensare a te, e al modo dolce in cui tu e Lisa stavate dormendo. Avrei voluto rimanere accoccolato sul divano per tutto il giorno. Lo vorrei anche adesso.» disse tutto d’un fiato. Tremava come un foglia, incespicando sulle parole, ma senza mai staccare gli occhi dai suoi. «E sono qui, fuori dai caratteri della storia che riteneva di potermi tenere lontano dalla felicità, a dirti che ho sbagliato. Ero terrorizzato dall’idea di costringere Lisa a perdere qualcosa di così bello, al punto da negarglielo sin dal principio, impedendo anche a me stesso di trovare quella stessa felicità. Ho paura, una paura fottuta di amarti, Mei.»

Lei lo baciò.

Lui la strinse a sé.

Sentirono le rispettive guance bagnarsi delle lacrime dell’altro, finché Francesco non fu trascinato all’interno dell’appartamento da Mei. L’amore va oltre ogni timore; e, se si trova il coraggio di lasciarsi andare, trova sempre il mondo sbocciare anche nei cuori più freddi.



Siamo al capitolo finale. Come chiudiamo?


1) Una bella chiusura Natalizia con tutta la famiglia.

2) Parliamo in generale del nuovo rapporto e del nuovo concetto di famiglia per Francesco, Lisa e Mei Ling.

3) Un capitolo spiritoso, dove voi lettori sceglierete i regali che ci saranno sotto l'albero di Francesco, Lisa e Mei Ling.



Grazie ancora per il supporto!

2 commenti:

  1. Red Dragon22/12/22, 22:49

    Voto 3: A Mei Ling un vestito da renna, a Francesco uno da elfo e a Lisa uno da Babbo Natale perché in fondo è stata lei a fare il regalo più grande!

    Ho letto anche il capitolo su The Incipit ma quello l'ho commentato là.

    Il capitolo scritto qui è invece abbastanza conclusivo. È vero che non sappiamo cosa farà Francesco col lavoro o che altro possa essere accaduto, eppure sembra proprio il classico posto dove si mette la parola "Fine" (motivo per cui ho anche scelto la tre). Poi vediamo se ci sorprendi qualcosa col finale!

    Ciao :)

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    1. Grazie per essere passato anche qui, Red! 😁 Sono contento che l'idea ti sia piaciuta. In questo capito lo doveva esserci subito la svolta - in Rosa -, proprio perché il finale è generalmente un epilogo della vicenda, una chiusura.

      Nella parte su The Incipit, invece, il finale rimane in sospeso proprio in virtù di una chiusura più netta e incisiva 😉

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