sabato 24 dicembre 2022

Innamorarsi a Natale - Finale in Rosa

 


Cliccando sull'immagine o QUI - Capitolo Finale - potrete leggere il FINALE in NERO su The Incipit, mentre proseguendo con la lettura, qui sul blog, potrete leggere il FINALE in ROSA. (Scorri verso il basso per leggerlo, se ti annoiano le mi riflessioni)

Questi capitoli saranno disponibili sino al nuovo anno, più o meno, per dare tempo a tutti i lettori di recuperare la storia, poi saranno cancellati, e l'intera storia sarà resa disponibile online nel formato completo, con materiale inedito, sulle piattaforme apposite. Circa 40.000 caratteri in più rispetto alla storia principale, per chiunque avesse voglia di rileggerla per intero, con le dovute correzioni - si spera! (sono un disastro, e qualche volta finisco per metterci qualche errore in più!)

Tutto finisce, di modo da offrire spazio a qualcosa di nuovo di iniziare. Cosa sarà? Non lo so proprio!

Io non posso che ringraziarvi tutti, lettori e lettrici - fissi e occasionali - per avermi accompagnato lungo tutta questa storia, di sicuro parecchio lontana dalla mia solta narrazione. L'esperimento è stato piuttosto rilassante, oltre che affascinante. Posso confessarvi di aver rivalutato il genere, almeno dal punto di vista della scrittura, anche se mi sento di dire che il tutto si presenta comunque piuttosto rapido da scrivere. I cliché ci sono, e sono una cosa che detesto, anche se ho provato a gestirli nel modo più accurato e sincero, tentando comunque di fare qualcosa di diverso. Il vostro indirizzo è stato fondamentale, perché questi personaggi hanno preso vita, e abbiamo imparato a scoprirli insieme. Non sapevo niente di loro, se non delle linee generali.
Sempre a voi il compito di farmi sapere cosa è riuscito e cosa no, o dove può esserci margine di miglioramento. Sono qui per imparare dai vostri consigli.

L'idea era di concludere questa storia per natale, e ci sono riuscito, anche se non come avrei voluto, nei tempi prefissati. La vita si mette in mezzo ai progetti, e non puoi che cercare di gestire al meglio quello che viene. Vi ringrazio ancora una volta per avermi seguito.

Buon Natale e Buone Feste!

G.G. Pintore


Vi lascio al Capitolo in Rosa.


«Un bel pupazzo di neve!» disse Mei. Lisa la prese per mano e la condusse a quello che avevano creato qualche giorno prima. Gli uccelli lo aveva razziato, ma la forma era rimasta, così come la sciarpa. Jie si fermò davanti a Francesco, starnutì, e infine fece la pipì sul bizzarro omino di neve: aveva qualcosa d’inquietante, con la cresta al posto del cappello.

«Qualcuno è geloso?» commentò lui.

«È il suo modo di dire che gli piaci» rispose Mei.

«Immagina se non gli piacessi!»

Risero, e si scambiarono un bacio.

Lisa e il Bulldog fecero un verso schifato, poi andarono a giocare insieme nella neve. Quando Francesco le aveva spiegato come stavano le cose fra lui e Mei, lei era stata felicissima. «Il migliore regalo di natale: grazie Papo!» aveva detto.

«Alla fine hai mantenuto la promessa» sottolineò la donna, abbracciandolo.

«Mi sono preso le ferie» disse Francesco. «Romina ha dovuto accettare, quando le ho detto che avrei mostrato i messaggi a suo marito. Speriamo si dia una calmata!»

«Se vuoi ci penso io» disse Mei, passandosi il dito sulla gola.

«Ma la caverò. Ma grazie.»

Rimasero a fissare Lisa e Jie rotolarsi, rincorrersi e unirsi ai giochi di altri bambini. Provarono una certa invidia, un recondito senso di nostalgia del passato, quando bastava semplicemente vivere e sapere di essere amati dai propri genitori per essere felici. Il mondo era una scoperta. Crescendo, cambiano le prospettive, ma al fianco delle persone che si amano la vita acquisisce un senso differente, più alto. Si smette di vivere solo per se stessi, e si inizia a costruire una famiglia, un futuro.

«Che cosa farai con tutto questo tempo libero?»

«Dormire, senza dubbio. Coccole...» disse ridendo, baciandole il naso, poi il collo e infine le mani. «Passare del tempo insieme. Tutti e tre. Quattro!»

«Tornerai a scrivere?» si dondolarono avanti e indietro l’un l’altro. «Dovresti.»

«L’idea era quella: riorganizzare le vecchie carte, correggere gli errori.» disse con un largo sorriso. «Ho ricevuto degli ottimi consigli, nonché spunti incredibilmente validi per continuare la storia. Certo… potrei aver bisogno di qualche altro incentivo...» e le fece il solletico.

«Se te lo meriti!» Mei tentò di sfuggirgli, ma Francesco la riacchiappò, trascinandola sulla neve. Lisa e Jie-Rui li assaltarono, e iniziò una battaglia di palle di neve.

Quando si stancarono, rimasero a terra a disegnare angeli un po’ deformi. Quello del Bulldog francese sembrò più un maialino grasso.

«Che farai la notte di Natale?» chiese d’un tratto Lisa.

«Dopo che avrò staccato al bar? Mi farò una cioccolata e guarderò degli episodi di Grey’s Anatomy. Poi, verso mezzanotte metterò su un po’ di Pop Corn e guarderò lo speciale natalizio di Scrubs accompagnato da un bicchiere di vino rosso.» rise Mei. «Mi piace come festa, e adoro l’atmosfera, ma non c’è niente di religioso da festeggiare, soprattutto ora che i miei sono tornati in Cina. Era la mamma a tenerci.»

«Giusto, giusto. I cinesi sono peggio del Grinch, lo avevo quasi scordato.» scherzò Francesco.

«Veni con noi, Mai!»

«So che è presto, e non vorrei correre troppo, ma sei ufficialmente invitata per la cena di natale, da mia madre. Vuole assolutamente conoscerti, considerato che Lisa non le parla d’altro!»

«Solo Lisa?» lo stuzzicò Mei.

«Se non hai niente di meglio da fare – anche se Scrubs è davvero un’ottima alternativa, dico sul serio – rinunceresti davvero alla tipica cucina natalizia, ai discorsi su religione, politica e qualche divagazione sull’arte?!»

Mei diede l’impressione di rifletterci.

«Vieni?» Lisa la supplicò. «La nonna ha tanti gnomi!»

Mei non poté che cedere.

«Però non puoi portare Jie.» aggiunse Francesco. Il cane diede l’impressione di averlo capito, e prese a ringhiare. «Mia madre non ci vede più bene come una volta, e non vorrei ti scambiasse per un porcellino! Sarebbe capace d’infilarti nel forno: lo dico per te, amico!»

Il Bulldog si nascose dietro Lisa e iniziò a uggiolare, facendoli scoppiare tutti e tre in una fragorosa risata.



«Buon Natale, Nonna!» disse Lisa, quando la donna aprì la porta. Le consegnò un regalo dall’aspetto pesante, e l’abbracciò e baciò più volte.

«Oh, tu devi essere la famosa Mei Ling» disse la donna, abbracciandola con un’energia che Francesco le aveva visto riservare a pochi nella vita. «Questi due mascalzoni non fanno altro che parlare di te. Che occhi magnifici che hai, bella ragazza!»

Mei era un po’ imbarazzata. «Grazie dell’invito. Spero le abbiano detto solo cose buone, signora.»

«Di Signora ne abbiamo solo una! Chiamami Gemma. E chi è questo bel maialino?» disse infine la nonna, chinandosi sul cane. Jie-Rui le leccò subito la mano.

Lisa la corresse, col modo genuino che hanno i bambini di spiegare le cose a chi fa finta di non averle comprese, anche per il timore – instillato da Francesco – che la donna potesse metterlo davvero nel forno.

«Non rimaniamo qui sull’uscio. Entrate, entrate!» disse Gemma, prendendo Mei sotto braccio.

Nonostante l’età, grazie anche all’aiuto della piccola, la casa era riscaldata da luci, gnomi e decorazioni natalizie. Nel piccolo salotto, il tavolo era disposto per cinque coperti, più un sesto, più piccolo, su uno sgabellino. Aveva sempre avuto l’usanza di apparecchiare per una persona in più, come voleva il nonno: “Perché non si sa mai chi, il Signore, guiderà nella nostra casa.”

Tuttavia, Francesco guardò a quel posto con una vena di malinconia. S’illuse per un attimo che Clara potesse suonare il campanello da un momento all’altro, scusandosi per il ritardo di anni. La ricordava ancora, l’ultima volta che avevano festeggiato il natale insieme: era talmente ubriaca che finì per litigare con sua madre su un concetto come la composizione fotografica. Una scena pietosa. Lisa era ancora troppo piccola per ricordarselo.

Chiacchierarono a lungo e cucinarono assieme, parlando di usanze cinesi, confrontando le culture e tuffandosi all’interno di discorsi sull’arte che lasciarono Francesco a bocca aperta. Mei aveva una conoscenza sconfinata delle cultura italiana e cinese, dovuta non solo agli studi, ma a esperienze dirette con l’arte. Sapeva fosse una pittrice, ma non che si mantenesse principalmente con quel mezzo, e che i lavori saltuari fossero solo un ripiego per cercare ispirazione. Lisa si sorprese della vivacità della nonna: pareva che i malesseri, almeno per quel giorno, non esistessero.

La bambina l’abbracciò con tutta la forza.


Cenarono in allegria, e a mezzanotte aprirono i regali: cose semplici, per l’impiego di tutti i giorni, eccetto per la nonna: uno gnomo gigante con il cappello gonfiabile. Ne fu felice.

Rimasero poi affacciati a guardare i fuochi d’artificio. Era natale, e c’era chi lanciava delle luci in cielo per meravigliare i propri famigliari, o far solo invidia ai vicini, e chi lo faceva per rendere quella notte meno buia e per non udire il lamento della solitudine. E infine chi, come loro, si limitava a guardare, perché avevano già tutto ciò di cui avevano bisogno in quella casa.

Jie-Rui, in braccio a Lisa e con le cuffiette per non essere spaventato dai botti, si sforzò di raddrizzare gli occhi per godersi lo spettacolo.


«Non andate, è tardi: rimanete a dormire» consigliò la nonna.

«Non possiamo» disse Lisa, seria in volto, con gli occhi che le si chiudevano per la stanchezza. Si sistemò meglio sulla spalla del padre. «Abbiamo un fare da lavoro

«E anche tanta nanna» sottolineò Francesco. «A domani, mamma.»

«A presto, Gemma.» disse Mei, abbracciandola. «Sono felice di averti conosciuta.»

La donna la trattenne a sé, in un modo intimo che non passò inosservato a Francesco. «Lei è quella giusta» mimò con le labbra in direzione del figlio. Dopo anni, lo vide sorridere in modo genuino, e le brillarono gli occhi al solo pensiero. «Grazie per avermi fatto compagnia, Mei. Tieni d’occhio questi due, sono dei combina guai.»

«Ci proverò.» rise lei. «Buonanotte, Gemma.»

«Fate attenzione!» consigliò la nonna, e continuò a guardarli dalla finestra finché non svanirono fra i palazzi.

Tossì.



Il mattino seguente, quando Lisa si svegliò, Francesco e Mei Ling stavano ancora dormendo abbracciati. «Presto, presto!» disse, svegliandoli. Jie prese ad abbaiare. «Abbiamo un Natale da rubare!»

Mei era sorpresa, e chiese spiegazioni, ma Francesco le disse di sbrigarsi. Si precipitarono in salotto.

«Babbo Natale?» chiese Lisa, con un velo di timore. Sotto l’albero c’erano dei regali!

Francesco si avvicinò con cautela, imitando le movenze di Jim Carry. Toccò con un piede il primo. Sopra c’era scritto il nome della figlia.

«Li ha portati Babbo natale!» ripeté Lisa, guardando Lisa con gli occhi spalancati. «E adesso come lo roviniamo il natale?»

La donna rise, consegnando il pacco alla bambina. «Possiamo discuterne davanti a una cioccolata calda e dei biscotti alla cannella. Forse – anche solo per quest’anno – possiamo godercelo?»

«Vedremo… Cos’è?!» chiese Francesco, rubandole il pacco. Scappò per tutto l’appartamento inseguito da entrambe. Nel frattempo, il Bulldog annusò il pacchetto con sopra l’etichetta col suo nome.

Quando Mei Ling e Lisa lo acchiapparono, aprirono il regalo: dentro c’era un costume da Babbo Natale, taglia bambina. Tra gli altri, invece, saltarono fuori uno da renna per Mei Ling e uno da elfo, una taglia più piccola, per Francesco. Jie-Rui fu il più contento di tutti, con degli snack e un pupazzo di neve tutto da rosicchiare e far suonare.

Forse è vero che il natale, per alcuni, è il periodo più triste dell’anno, mentre per altri è quello giusto per innamorarsi, per essere gentili e fare dei doni. Per altri ancora, invece, è solo una scusa per stare insieme alle persone che si amano, e trovare il modo più genuino per dimostrarglielo.


Fine.


3 commenti:

  1. Red Dragon24/12/22, 21:15

    CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! CLAP!
    Finale ben fatto! Non c'è altro da dire :)

    Ho letto che cancellerai il tutto a Gennaio per pubblicare una versione estesa del racconto. La domanda è: ma quale finale metterai? O ne farai uno nuovo?

    Ho letto anche la versione su The Incipit e ho commentato lì :)

    Ciao :)

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    1. Ciao Red!
      Metterò entrambi i finali, offrendo ai lettori la possibilità di scegliere quale leggere e preferire. Il concetto stesso delle differenze fra i capitoli, alla fine, sottolinea esattamente il concetto che ho voluto affrontare con questa storia: abbiamo tantissime possibilità di affrontare la vita, e anche solo un piccolo cambiamento può fare la differenza. I personaggi sono gli stessi, si comportano esattamente nello stesso modo, ma in modo leggermente differente a seconda delle reazioni a determinate circostanze.
      Trovo i due finali possano aggiungere qualcosa in più a prescindere, anche per differenziarsi dalle solite storie :)

      Grazie per essere passato!
      Alla prossima!

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  2. Ciao, ti dico subito che ho preferito l'altro finale, forse perché l'attesa in amore può essere più coinvolgente della compiutezza, e una storia che lascia aperta la porta all'immaginazione mi coinvolge di più.
    Hai sperimentato un genere che ti si addìce, non rinnegarlo!

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